LA MARATONA DI ROMA

 

Sembrera' strano, ma io che ho finito 3 Ironman (ad oggi) che comprendono la maratona come prova podistica, dopo la frazione di nuoto (3.8 km) e la lunga pedalata (180km), non avevo ancora corso una maratona "pura".

Cosi' sentendo parlare del magnifico tracciato di questa maratona, e avendo un bel weekend a disposizione, non ci siamo lasciati sfuggire l'occasione. Purtroppo nell'ultimo mese ho sofferto per una metatarsalgia che non mi consentiva neanche di correre, e non riusciro' certamente a fare un gran tempo, ma "cascasse la pannocchia", la finiro'!

Cosi', sabato 25 marzo preso l'aereo da Bologna (ah, i programmi frequent flyers....) al solo costo delle tasse, e preso il treno Leonardo che collega Fiumicino alla Stazione Termini, di buon passo siamo arrivati poco dopo le 14 al nostro hotel, il Palatino, su Via Cavour, a breve distanza dalla partenza della Maratona, che e' in Via dei Fori Imperiali, all'altezza del Colosseo, dove al ristorante ci togliamo anche lo sfizio di una bella pasta di paccheri "cacio e pepe".

Poi, con molta calma e con la metro, ci siamo diretti all'Eur, dove era predisposto il "villaggio", con la distribuzione dei pettorali, una esposizione di articoli per i maratoneti (ma non solo), con le maggiori marche di produttori di scarpe e alcuni negozi famosi in Italia per l'assortimento e la competenza, nonche' le riviste di settore, dove ne approfitto per farmi fotografare con Orlando Pizzolato, presente allo stand della rivista Correre. Il mio pettorale e' il 7131, piuttosto arretrato dato che io ho dato il tempo che ho ottenuto nella maratona dell'Ironman di Sherborne, ma non importa. Infine, come tutti, metto la mia firma nel grande pannello che raffigura il percorso.

La serata la trascorriamo passeggiando per il centro e pasteggiando in un locale delizioso, giusto dietro l'hotel, dato che -essendo sabato- dopo una lunga ed infruttuosa ricerca non avevamo alternative. Carla assapora piatti tipici, io devo fare buon viso e mangiare leggero, senno' domattina sara' un disastro.

Ore 6, la sveglia suona, e come sincronizzati in poco tempo siamo in sala per fare colazione, leggera, senno'.... e poi pronti, io vestito da maratona, Carla da "strafun", la corsa di 4 km riservata ai 45.000 romani (e non solo) che non volevano correre una maratona. Noi competitivi siamo oltre 12.000, un record, se pensiamo che tutti (gli italiani) hanno il certificato agonistico, quello emesso dall'Istituto di Medicina per lo Sport.

La divisione dei pettorali e' "ciclistica", in griglie di 2000 atleti, per scremare fin da subito i migliori. Di personaggi ce ne sono molti, da Linus a Gianni Morandi (poi disperso), dalla coppia di sposini maratoneti Caimmi-Consolo, a tanti altri nomi illustri, ma il meglio sono "gli altri", quelli vestiti nei modi piu' incredibili, da centurioni, ad esempio. Certo hanno velleita' limitate, ma sono un elemento di distrazione  per chi come me, dopo neanche 4 km, a San Pietro, gia' soffrivo di mal di piedi.

Ah, la maratona di Roma sara' veloce, piana, ma gli oltre 10 km di corsa sui sanpietrini distruggono la pianta del piede e chi ha un passo pesante, come me, fin da subito si trova nei guai. Devo rallentare fino al oltre i 6'/km di passo, pero' tengo dietro fin oltre il 25imo chilometro il pace maker delle 3h e 45', che sarebbe stato un ottimo obbiettivo. Poi verso il 30imo mi raggiunge anche il pace maker delle 4h, ancora quello delle 4h e 15' ed anche quello delle 4h e 30'. Verso la fine sento le urla di quello delle 4h e 45' ma con un moto di orgoglio scatto sulla salita finale dietro al Colosseo e termino in 4h 42' 12". Saltando, come negli Ironman.

Spettacolare maratona, comunque, si toccano tutte le bellezze di Roma, da Piazza Navona a Fontana di Trevi, da Piazza di Spagna a Piazza Venezia, a Via del Corso fino a Piazza del Popolo. Fino alla piramide Cestia e San Paolo. San Pietro, la Moschea e la Sinagoga, per dare anche un significato "superiore". I Romani,poi, sono incredibili. Tranne qualche tratto (per esempio il pezzo di raccordo anulare per arrivare alla Moschea) la folla e' notevole, il tifo caldo e "tipico". Una maratona che non ti annoia,insomma.

Ce l'ho fatta, dai! Con frequenti soste, per raffreddare i piedi, e cercare di rendere tollerabile il dolore. E alla fine mi hanno dato anche una bella medaglia!

 

La medaglia riservata a chi percorreva tutti i 42.195m della maratona!